Exhibit Margini orientali
Una premessa e una promessa, la mia evoluzione non passa attraverso canoni scontati
La ruota degli Esposti
La scelta del luogo per questa mostra è stata una ricerca accurata, un luogo del 1700 l’Ipogeo della Chiesa dell’Annunziata a Napoli, per secoli è stato un luogo dove le genitrici immature e in difficoltà lasciavano le piccole creature in un ingranaggio di una ruota di legno creato appositamente per loro e in modo che nessuno le potesse vedere e riconoscere. La ruota degli Esposito (il cognome che gli veniva dato a tutte/i uguale).
Qui appare la motivazione il lavoro autobiografico emerge. Una donna che rivela il suo intento di essere madre, con una nuova identità un nuovo tipo di essere donna. Per consentire ciò le donne devono riappropriarsi del loro femminile archetipo, riprendendosi così la loro storia personale e quella delle madri e delle madri delle madri.
Una donna che possa auto/affermarsi con auto/evoluzione personale e professionale riconoscendosi l’autorità di pensare ed agire autonomamente e creativamente e non in subordinazione in competizione rispetto all’altro sesso. E’ lì che si situa il nucleo dell’identità femminile come sentimento di coesione interna, ed è da lì che occorre partire per poter integrare l’archetipo del mito e quindi l’immagine interna inconscia con le risposte ed i modelli esterni inseriti nel sistema sociale e relazionale che contemplano via via le diverse figure di Donna Madre.
Nell’occasione del finissage sono intervenuti in una performance il Teatro dell’Anima e canti spiritual di un gruppo di donne africane.